I Nexus non sono piu' prodotti

I Nexus non sono piu' prodotti.
Bellissima esperienza.

molletta

Nexus Centurione.




Finalmente il Nexus Centurione è pronto.

Questo coltello,con lama lunga 180 mm spesa 7 mm è stato sviluppando sfruttando anche (ma non solo) l'esperienza maturata con il Caio.


Per questo motivo sono state fatte alcune scelte costruttive molto importanti. Lo spessore in zona filo è stato aumentato di 0,5 mm (da 0,7 a 1,2), il tipo di costruzione è sempre full tang ma la fine del codolo ha un disegno diverso, per favorire la presa inversa (utile comunque in pochi casi), per essere usato per battere e per migliorare la smontabilità dell'impugnatura.

Quest'ultima è monolitca in Miso 1, un materiale a base di fibra di vetro come G10, G11, Nema Fr 4 e Nema Fr5 che però non ha problemi di sfaldamento (già ridottissimi per quanto riguarda i materiali citati) e risulta naturalmente più grippante.

E' stata migliorara l'ergonomia, aumentando il raggio di arrondamento degli spigoli dell'impugnatura, eliminando la godronatura sul dorso (ritenuta da alcuni, ma non da tutti, fastidiosa e poco utile) e elimanando la sporgenza delle viti.

Rispetto al Caio la lama più larga e la riduzione del peso della parte finale del codolo ha permesso di avanzare il baricentro, per migliorare l'efficacia nel chopping.

La punta è stata modificata, rendodola più efficace per eventuali lavori di punta (anche per l'intaglio del legno).

L'acciaio è rimasto l'A8 modificato, già utilizzato su Nexus Caio e Tito.

Per il Centurione però sono stati fatti trattamenti termici in più, volti a garantire un affidalità ancora maggiore.

Trattamento di distensione eseguito dopo le varie lavorazioni, prima della tempra.

Qust'ultima, come per gli altri modelli, è stata fatta in forni sottovuoto con spegnimento in aria forzata (che comunque garantisce una velocità di rafreddamento sufficiente ad evitare la precipitazione di carburi di cromo K1 o K2).


Triplo rinvenimento (anchein questo caso come per exus Caio e Tito) per sfruttare la precipitazione dei carburi secondari , trasformare tutta l'austenite residua in martensite rinvenuta ed avere un ottimale eliminazioni delle tensioni residue.

I pezzi inoltre sono stati disposti in forno in maniera da permettere un rescaldamento omogeneo per ogni esemplare.

Una menzione particolare va fatta anche per gli studi fatti in fase di prototipazione per osservare le zone più sottoposte a sollecitazioni.

















Un altra novità rigaurda i foderi, finalmente disponibili su rischiesta, realizzati dalla Lion Steel (che del resto produce anche i Nexus), in cordura con anima in kidex, con tasca per una pietra per riaffilare o un multiuso e compatibile con attacchi M.O.L.L.E .

Prove Nexus Centurione

In occasione del raduno degli utenti del forum MCKF sono stati consegnati alcuni Nexus Centurione, subito testati su pietra e legno.

Qui qualche video.

http://s536.photobucket.com/albums/ff324/Goemon1973/Raduno%20leoni%2003%202009/?action=view&current=PICT0054.flv

http://s536.photobucket.com/albums/ff324/Goemon1973/Raduno%20leoni%2003%202009/?action=view&current=PICT0055.flv

http://s536.photobucket.com/albums/ff324/Goemon1973/Raduno%20leoni%2003%202009/?action=view&current=PICT0056-1.flv

Ecco le impressioni di un utente del forum (Corse) che ha provato il Centurione.

"Ebbene si, sebbene ormai sia un fantasma sul forum, non potevo esimermi da pubblicare le prime impressioni sul nuovo coltello del gruppo Nexus.Si tratta di impressioni derivate da un uso frettoloso nel giorno del raduno, ma serviranno come base per un test più approfondito che mi riprometto di fare nel mese di aprile. Per prima cosa l'aspetto, che dal vivo rapisce il cuore. Per quanto io sia innamorato del Nexus 7 per un fatto affettivo, devo dire che a prima vista il Centurione mi ha conquistato. Bellissimo , specie il colore del manico ( ok, non è nero come piace a Dago però a me fa impazzire ).Secondo aspetto, la comodità. In mano la vetronite è comodissima ( anche per merito delle lavorazione delle LION particolarmente morbide in questo esamplare). Ma la cosa che stupisce, è che è quasi caldo come non sono il G10 o la micarta.Insomma, fantastico materiale ( le caratteristiche meccaniche ormai sono note ai più quindi inutile ribadirle).E passiamo alle sensazione nell'impugnare il Centurione. Per prima cosa, sebbene più leggero del Caio, sembra si avverta di più il peso e la sensazione di potenza. Merito del baricentro avanzato che compensa la lunghezza minore della lama dando una potenza nell'impatto maggiore rispetto al più neutrale Caio.Oltre al peso, ci si rende subito conto che diverse cose sono cambiate. Il codolo esposto, ora quasi uno skull, il disegno della punta , piu adatta ai lavori di punta appunto, l'assenza della grodonatura superiore ( cosa che avrei preferito fosse preservata, anche se magari ridotta rispetto al precedente ), la lama più larga in prossimità della guardia , il maggiore spessore dei biselli all'altezza del filo ( ok, non è così evidente ).Tutto questo si tramuta in una maggiore efficienza in termini di chopping ma senza rinunce sul fronte uso come COLTELLO. Il centurione mi è , infatti, apparso maneggevole e compatto. Certo, non parliamo di un 5 pollici ma insieme da un piccolo ( o un folder ) potrebbe rivelarsi un ottimo coltello tutto-fareAlla prova dei fatti, il nuovo Nexus ha dimostrato il suo valore. Non ho avuto modo di prendere dei tempi, ma posso dire che mi è apparso più potente del Caio e del MCKF-1. Ho potuto fare anche dei confronti veloci con altri pezzi, come il Kesley di Goemon ( bello e efficace forse più Centurione nel chopping puro), un custom di Darrez, alcuni pezzi di Aga e qualche Scrap ( che non smetterò mai di apprezzare per l'efficacia unita alla semplicità e alla robustezza).Nel complesso, il Centurione esce ( nella mia personalissima classifica ) il migliore come polivalenza tra tutti quelli citati pur non essendo il MIGLIORE i ogni campo. Occorrerà approfondire alcune prove ovviamente anche perchè il tempo ridotto e la stanchezza del braccio, alla fine hanno falsato alcune prove. Ma si tratta SOLO di prime impressioni Oltre alle prove di chopping, ho provato il batoning ( che la lunghezza ridotta della lama penalizza rispetto ad un Caio ) e l'uso del Centuriore per affilare legna o altro. Inutile dire che ha superato il test a mani basse. Ma non mi sarei aspettato nulla di meno.Da dire che alla fine dei test, il filo era praticamente immacolato ( tranne un'ammaccatura sul dorso del coltello. Se bacco chi mi ha fatto sbattere il dorso del coltello su una roccia... )La resistenza all'ossido invece non mi ha stupito. Oggi pulendo la lama ( dopo i test di ieri sotto la pioggia e su legna secca e fresca ), ho notato piccole macchie subito rimosse con olio di gomito. I precedenti Nexus mi erano però apparsi pi resistenti alle ossidazioni. Ma anche questo è SOLO una mia impressioneUna nota a parte, meritano i test dell'amico Morgan. Non sono PAZZO come lui e quindi non ho stressato il mio Centurione come ha fatto lui. Però sono rimasto sorpreso quando ho estratto il Nexus dalla roccia e ho trovato la punta praticamente perfetta... Merito dell'acciaio, di una lavorazione eccezionale o forse da alcune modifiche al processo di tempra di cui MIK mi ha parlato. Non so, ma trovarsi di fronte a simili risultati ( qualsiasi sia la ragione ) non può che donare gioia a qualsiasi appassionato che come me ha fatto suo il quarto nato della famiglia NEXUS.Una famiglia destinata ( speriamo a breve ) ad accogliere un nuovo e fantastico NATO. Lo Spartaco. Ma questa è un'altra storia ...."

Danneggiento Nexus Caio


Ecco la foto di un Nexus Caio scheggiato.
E’ il mio Nexus Caio. Eh si, proprio il mio, di colui che ha aperto e porta avanti questo blog.

Come è successo? In maniera decisamente banale, almeno a prima vista. Tagliando un asse di legno tenero (tipo quello dei bancali), spessa 2 cm circa.

Com’è possibile? Il Caio aveva dimostrato nel tempo la sua enorme robustezza. Io stesso avevo tagliato tantissima legna, tra cui molti tronchi di legna stagionata e davvero dura, anche di oltre 10 cm di diametro. Avevo fatto chopping e batoning su chiodi, lamiera di rame e fil di ferro.

Ma stavolta un colpo dato in maniera davvero stupida ha auto un effetto decisamente poco edificante. Come vedete dalla foto è saltato via (anzi, è rimasto incastrato nel legno) un frammento di circa 20x5 mm. Colpa del legno molto tenero, che ha fatto entrare in profondità la lama, facendola incastrare, e di un fendente dato molto male, la cui forza rimanente, si è scaricata in un movimento torsionale, che ha fatto leva sulla parte di lama rimasta incastrata nel legno.

Che ci crediate o no mentre il fendente stava per colpire il legno, ho pensato proprio “che brutto colpo, adesso si rompe”. E così è stato.

Qualcuno può pensare che la colpa sia dell’acciaio. Lo escludo. Altrimenti il coltello si sarebbe rotto molto prima e comunque l’A8 modificato ha doti meccaniche davvero di grande rilievo (lo dimostrano anche le prove fatte con il Tito.

Colpa del trattamento termico o difetti nel materiale? Escludo anche questo. Perché, altrimenti, si sarebbe rotto durante uno dei tanti tagli di tronchi di legno stagionato, o magari durante il batoning sui chiodi.

Quindi?

Quindi Mea Culpa. Colpa mia. E forse, un po’ dell’angolo molto acuto dei biselli, assieme ad uno spessore, in zona filo, di 0,7 mm. Ma del resto è l’unico Caio che ha riportato un danno così notevole e io stesso lo avevo usato con soddisfazione e successo per lavori decisamente gravosi.
In ogni caso questa esperienza verrà utilizzata per migliorare i prossimi Nexus, compreso il Nexus Centurione (il cui spessore in zona filo è stata aumentato di 0,5 mm e l'angolo di afilatura è passato da 22° a 27°).

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Recensione Nexus Tito di Corse76

Sebbene avrei voluto aspettare un po’ per scrivere queste poche righe, alla fine mi sono deciso a farlo prima di partire per le ferie…
Si tratta più che altro di pareri e osservazioni derivanti dall’uso del Tito che andranno arricchite strada facendo.
Come è buona regola per questo genere di cose, dividerò la recensioni in sotto-argomenti ognuno specifico per un aspetto del coltello.
Partiamo allora, se breve recensione deve essere, senza altri preamboli


Aspetto e finiture
Sebbene questo aspetto debba essere preso con le pinze, in quanto non essenziale, è innegabile che contribuisca a farci amare un coltello da subito. Il feeling e la voglia di portare con noi una lama è anche dovuta alle sensazione che ci regala e quindi non si può prescindere da queste.
Il Tito l’ho visto nascere, prima su un disegno 2D, poi in 3D e infine quando sono andato con Mik a ritirarlo alla LION. Che dire, la prima cosa che viene in mente quando lo si ha in mano è:“MINGHIA!”In effetti se rendeva bene in disegno e in foto, dal vivo acquista ben altro feeling con l’utilizzatore che non potrà che godere dell’aspetto tattico dell’oggetto.Le finiture sono di buon livello, sebbene la semplicità e l’utilizzabilità abbiamo fatto propendere per delle linee che poco concedono all’aspetto. Ma forse questo non fa che contribuire alla sensazione di robustezza e cattiveria del coltello.Le lavorazioni sono precise, merito anche delle macchine CNC usate, e non si notano imperfezioni o errori di assemblaggio. Nessun asimmetria , nessuna sbavatura. Insomma, bello, cattivo e ben realizzato .Posso dire che alla LION ho avuto modo di vedere anche altre modelli e MOD varie del Tito, alcune particolarmente belle ( tipo quelle con guancette in micarta lavorata spazialmente ) ma di sicuro non ne sento la mancanza


Impugnatura
Primo aspetto da discutere del Tito. Diversamente dai predecessori, il Tito non ha capacità o ambizioni di uso nel chopping. Si è quindi pensato di lavorare il G10 delle guancette per renderlo più abrasivo e grippante. Se dal un lato questo migliora la presa , dall’altro nell’uso prolungato potrebbe causare abrasioni o vesciche…In realtà, sebbene le mie mani siano piuttosto piccole e non avvezze a usi intensi, anche dopo molte ore di uso ( compreso piccole prove di chopping ) non ho notato segni di abrasioni o vesciche sulle mani. Di sicuro risulta un po’ fastidiosa la lavorazione durante l’uso pesante, ma nulla che possa arrecare danni alla mano dell’utilizzatore e comunque non si tratta dell’uso per cui il Tito è stato pensato. Nella peggiore delle ipotesi, una passatine di carta abrasiva finissima addolcirà un po’ la cosa.
Per quello che riguarda l’ergonomicità e comodità dell’impugnatura, nulla da dire. L’uso di guancette in sostituzione del codolo passante e del semi-fulltang non ha peggiorato la comodità delle presa ( anche per via del tipo di coltello in cui non sono richiesti grandi impatti ). Il coltello risulta comodo in mano anche per chi, come me , ha mani piuttosto piccole permettendo un serraggio robusto e sicuro. La forma del manico, garantisce poi una buona utilizzabilità in ogni frangente e un allineamento punta –polso negli affondi ( cosa trascurabile , vista la vocazione utility del coltello).La curvatura aiuta anche nel controllo del coltello nei tagli di precisione e nei fendenti ( anche questo aspetto secondario per via della lunghezza del coltello).
La presenza, infine, di un piccolo skull-crasher posteriore ( con buco passa laccio ) permette l’uso come mazzuolo ( ma dovete essere molto precisi, pena dolorose botte sulle falangi), come rompi vetro o per altri usi che saprete inventarvi …
Per la scelta del G10 ( contro il Nema FR4 e FR5 dei precedenti ) è dovuta alla minore necessità di alcune caratteristiche al TOP su delle guancette così piccole ( che comunque il G10 garantisce già di per se ) e per l’impossibilità di ordinare un quantitativo così esiguo di quei materiali …Posso garantire , comunque, che per robustezza, grip e estetica siamo a livelli altissimi



LAMA
Altro aspetto di cui discutere.La lama infatti doveva nascere in 2 varianti. Con e senza controfilo. La prima, più leggera e con migliore propensione alla penetrazione, sarebbe stata una variante di quelle senza che garantiva maggiore robustezza e un bilanciamento un po’ più avanzato.
Purtroppo per un errore, il Tito è nato nella sola versione con controfilo. Nulla di grave, lo spessore della lama e l’acciaio garantiscono abbondantemente la robustezza del coltello che risulta anche esteticamente più appagante. Però non si può che rimpiangere l’assenza della seconda versione sia per motivi collezionistici sia per il gusto di provare le varianti introdotte da una semplice modifica del disegno della lama.
In ogni caso, tornando alla lama, la stessa è stata disegnata ancora una volta per garantire la massima robustezza e funzionalità senza grosse concessioni all’estetica.Il controfilo, infatti, è puramente funzionale e non causa grosse diminuzioni della robustezza della lama.Lo spessore al dorso, infatti, è di 6 mm e la larghezza della lama ( 3,4cm) e lo spessore al filo ( 1 mm) garantiscono una lama robusta e un tagliente che coniuga forza, potenza e elevata capacità di taglio.Il filo dritto permette una facile riaffilatura e la punta poco pronunciata l’uso come skinner ( e una grande robustezza in quella zona, una delle più delicate per un coltello).


Utilizzabilità: pareri e sensazioni
Se , come detto, il Tito da subito una sensazione di robustezza e potenza uniti ad una certa cattiveria , è solo durante l’uso che fuoriescono tutti i suoi pregi e alcuni suoi piccoli limiti ( non sarebbe corretto chiamarli difetti)
Testato per tagliare un po’ di tutto ( legna, cibo, chiodi, mattoni, ecc…), spaccare legna ( batonig), fare chopping ( nonostante le dimensioni non se la cava malaccio, grazie al peso che però essendo bilanciato ad 1cm dietro la guardia non aiuta più di tanto e obbliga ad arretrare di molto la presa), fare leva con la punta, lanciarlo, appendervicisi ( OK, era per provarlo. Dubito che la cosa servirà mai ma vederlo reggere una persona di 90KG praticamente sulla punta della lama , impressiona) il Tito ha dimostrato una polivalenza notevole e una robustezza eccezionale.
Unici nei, secondo un parere personale, sono il peso del coltello ( 6mm di acciaio pesano, ma qui parliamo di scelte progettuali quindi non è un difetto ma un parametro insito nella tipologia di coltello) la larghezza della lama che paga in flessibilità di utilizzo e precisione ( ancora una volta una scelta precisa, preferendo lasciare lavoretti di fino ad un piccolo folder) , una guardia che avrei preferito più pronunciata ( ovviamente quella presente garantisce da ogni possibile rischio di far scivolare la mano sul filo e permette di tenere il filo molto vicino al piano di taglio durante l’uso del coltello ad esempio sui cibi. Ma si tratta di un gusto personale), la grodonatura superiore non molto utile ( nei lavori di fino risulta un po’ scomoda e abrasiva per il pollice. Avrei preferito una leggera zigrinatura o nulla… ) e l’impossibilità di avanzare la mano nei lavori di precisione ( cosa che avrebbe richiesto un incavo nel filo per il sub-hilt “mangiando” filo utile e snaturando il progetto senza apportare grandi vantaggi. Meglio, anche in questo caso, l’uso di un piccolo folder )
Riassumendo, il coltello in mano risulta comodo e ben bilanciato. Garantisce veloci cambi di presa e risulta sempre sicuro e ben saldo in mano. La possibilità di poter arretrare un po’ la mano, poi, permette di poter acquistare un po’ di potenza nel caso necessitasse di usarlo come chopper ( ma solo per piccoli lavori non prolungati nel tempo).Una maggiore leggerezza e snellezza del progetto avrebbero giovato nel avere un coltello più agile e maneggevole anche negli usi di precisione ma avrebbero snaturato il progetto di piccolo UTILITY pesante. Si è voluto puntare su capacità di taglio, potenza, robustezza e su quegli aspetti che nessun folder può assolvere adeguatamente. Sulla qualità del risultato, nulla da dire…


Acciaio, Tenacità e tenuta del filo
Come per il Caio, l’acciaio scelto è un A8 modificato che garantisce una elevata tenuta del filo, grande capacità di taglio e una tenacità elevatissima.Non torneremo a discutere sui concetti di tenuta del filo e capacità di taglio ( cosa li influenza, perché una wear elevata non è indice di tenuta del filo elevata e perché è meglio privilegiare la resilienza e i primi due aspetti in un coltello)
Le scelte fatte dal progettista sono sue personali e giustificate in ogni ambito in cui se ne sia discusso. Resta il fatto che il Tito è stato trattato a durezze superiori al Caio ( con quindi una caduta risibile di tenacità ) per garantire allo stesso una tenuta del filo superiore.Nulla da dire al riguardo, se già si era ottenuto un ottimo tagliente per il predecessore, il Tito sembra avere una tenuta del filo superiore e una resistenza all’ossidazione elevatissima ( ma questa è una sensazione personale anche se altri tester hanno avuto la stessa sensazione). Certo, ho ancora la sensazione ( anche per via della composizione ) che il k360 del primo Nexus abbia valori di tenuta del filo migliori ma non se ne sentirà mai la mancanza.[size=9][i]Da segnalare che durante un test di taglio di un grosso chiodo per batoning, un pezzo del filo mi si è spezzato. Da altri test eseguiti anche da altre persone, si è giunti alla conclusione che non si tratta d chipping ma di un effetto TRONCHESE del chiodo sulla zona di filo interessata. Infatti il chiodo mentre veniva tagliato è affondato nel legno piegandosi a 90 gradi e serrando il filo come una pinza. Le ulteriori botte date sul coltello hanno fatto piegare lama e chiodo in direzioni diverse TRONCANDO il filo come una tenaglia. Nulla di irreparabile, anche se mi ha richiesto ore di riaffilatura a mano per eliminare la zona interessata.
La facilità di riaffilatura, poi, è notevolissima e anche con un ciottolo di fiume e possibile ottenere un filo decente ( ma ovviamente voi usate delle DMT, delle pietre ad acqua, delle Arkansas o delle ceramiche ).La possibilità di smontare poi le guancette con delle semplici chiavi a brugola permetterà una facile manutenzione del coltello anche sotto le stesse anche se la precisione dell’assemblaggio dovrebbe scongiurare la formazione di ossidi in quella zona.[b]


Riassumendo
Posso solo aggiungere a quanto detto che se ho deciso di dare via tutti i miei piccoli e prendere 2 Tito, un motivo ci sarà.Se questo non è il coltello adatto ad essere l’unica dotazione per le lunghe escursioni ( dove si sentirà la necessità di un coltello con maggiore potenza ) può essere il fido compagno per quelle brevi o il giusto accompagnamento ad un grosso chopper o ascia.Affiancato verso il basso da un leggero folder ( un victorinox, ad esempio) costituirà il completamento perfetto di ogni dotazione di attrezzature da taglio per qualsiasi avventuroso coniugando potenza, flessibilità, robustezza e utilizzabilità.Non un coltello perfetto, come detto, ma quanto di meglio abbia fino ad ora provato in questa tipologia di lame che amo molto.
CORSE76

Nel bosco con il Caio.

Qualche giorno fa ho approfittato di una giornata di bel tempo (non certo rara in questo periodo) per fare una piccola escursione, accompagnato da un mio amico.

Il bosco nel quale siamo andati però è selvaggio, rami dappetrtutto, rovi, alberi caduti li da decine di anni, evidente passaggio di cinghiali, nessun sentiero, ecc.
Quindi mi portato il Nexus Caio, il Dog Father Combat Grade e una roncola con 25 cm di lama circa.

Ora, dopo un po' abbiamo trovato degli alberi abattuti, belli duri. Il mio amico mi ha detto che erano li caduti da almeno 10 anni. Insomma, questo vi da un idea di quanto fossero tosti.
Diametro, circa 10 cm.
Beh, io ne ho tagliato uno e mezzo con il Caio, il mio amico un altro mezzo con il DF e un altro con la roncola (spessa 3,5 - 4 mm massimo).

Ovviamente ho impegato diverso tempo per terminare il taglio con il Caio. L'atrezzo che ha impiegato meno tempo è stata la roncola, sia per via del basso spessore (che faceva penetrare meglio la lama) sia per via del gancio alla fine dell'impugnatura che bloccava la mano (anche se dopo un po' dava fastidio) e anche perchè il mio amico è decisamente più robusto di me.

Nonostante il lavoro svolto però non ho accusato dolore ostanchezza al braccio, anche se mi è venuta una bella vescica sul mignolo, un po' anche per colpa mia.

Un paio di guanti avrebbero fatto comodo, sia a me che all'amico. Li avevo dimenticati però :roll:
Fatto sta che dopo quel lavoro di taglio (e col Caio pochi giorni fa avevo tagliato un altro tronco di 7 cm di dimanetro, anch'esso abbastanza duro) tagliava ancora i peli delle braccia senza problemi.

Beh, comunque abbiamo proseguito e di tanto in tanto ci buttavamo in un canale (stretto e con le pareti ripide, in terra bagnata), per vedere se c'erano dei gamberi (ovviamente non ne abbiamo visto neanche uno).

Più di una volta però ci siamo trovati in difficoltà per salire. La terra cedeva sotto i piedi, le pareti erano ripide e un po' alte, i pochi appigli disponibili (rami) erano un po' fragili. Quindi piantavamo il Caio nella terra per tutta (o quasi) la lunghezza della lama ( dandogli anche qualche calcio alla fine dell'impugnatura in un occasione) usandolo per aggrapparci (sfruttando anche quanche ramo "a protata di mano") e in un occasione anche come "scalino".
Alla fine abbiamo ripulito la fine di un sentiero da alcuni rami di qualche centimetro di diamentro, di legna fresca stavolta e arrivati a casa abbiamo usato il Caio per tagliare un salame moooolot stagionato, u salame meno stagionato e per rompere un po' di ghiaccio da mettere nei bicchieri.

Alla fine ho ripulito il Caio con un panno imbevuto di alchool.

Ed eccoci alle riflessioni.
Il Caio non è un chopper, non è efficace, nel chopping, come un roncola sottile e leggera, ma rispetto al Dog Father non si è notata una grande differenza (almeno io non l'ho notata). Per lavori pesanti meglio un bel paio di guanti, qualsiasi coltello si stia usando.
Il Nexus Caio però non è nato come chopper ma come coltello da campo. Beh, oggi il Caio ha dimostrato, almeno per me, di essere un ottimo coltello da campo. Potente nel chopping, polivalente, robusto, non troppo ingombrante e con una tenuta del filo davvero elevata.

Inoltre non so se con una lama lunga (tipo golok L) e un piccolo fisso tipo Tito) mi sarei trovato meglio.
Non avrei potuto usare nessuna delle due lame come appoggio per risalire la riva del ruscello, anche se avrei impiegato meno tempo nel taglio dei rami (e probabilmente del salame).

Con il Caio però sono riuscito in ogni caso a fare tutti i lavori di cui c'è stato bisogno.

Foto Nexus Tito

Ecco qualche foto del Nexus Tito fatte da un utente del forum MCK ( www.mikcombatknives.com/forum ).

Potete vedere diverse prove fatte con questo coltello qui http://nexusknives.blogspot.com/search/label/Prove-Test%20Nexus%20Tito






La storia dei Nexus

I coltelli Nexus sono nati nel 2002 per soddisfare le esigenze di un gruppo di escursionisti (con la passione per l'archeologia).

L'idea di base era di produrre un coltello che garantisse altissime prestazioni, senza badare a spese.

La progettazione e la scelta dei materiali fu affidata ad un componente del gruppo, Molletta.

Dopo ben tre anni di gestazione il primo Nexus, il Nexus 7, vide la luce.

La produzione, di 74 pezzi, fu affidata all'azienda maniaghese Lion Steel.

Dopo due anni l'esigenza di un coltello più votato ai lavori da campo pesanti portò alla costruzione del Nexus Caio, un coltello da campo molto potente, con una grande versatilità e buona manegevolzza, più grande e meno votato al "combattimento" rispetto al Nexus 7.

Nexus 7

Il Nexus 7 è un coltello multiruolo (ispirato a Mad Dog Vodoo e Mission MPK12) dalle altissime prestazioni.

Dimensioni e peso
Lunghezza totale 30 cm.
Lunghezza lama 18 cm.
Lunghezza impugnatura 12 cm.
Larghezza massima lama 39 mm
Spessore 7.2 mm nella parte non arrotata, 6.8 mm in quella arrotata.
Peso 380 gr.



I Materiali

-L'acciaio

Il materiale scelto per la lama è stato l'acciaio ISODUR K360 (prodotto dalla Bohler) realizzato con processo ESR (Elettro rifusione sottoscoria) per migliorare la distribuzione degli alliganti e la finezza del grano.

Grazie a questo e alla sua composizione peculiare (C 1,25% Cr 8,75% Mn 0,35% Mo 2,7% V 1,18% Si 0,9% Nb + Al +) il K360 garantisce un elevata tenuta del filo, una buona facilità di riaffilatura e una discreta resistenza all'ossidazione e corrosione (paragonabile a quella di un acciaio seminossiabile come l'aisi D2) nonchè una grande robustezza (tale acciaio inaffti ha una resilienza di 85J a 58 hrc. Quasi il doppio rispetto al già otimo A2 alla stssa durezza).

Contribuisce a tutto questo anche il trattamento termico a cui esso è stato sottoposto, ovvero triplo rinvenimento dopo la tempra per permettere la completa precipitzione dei carburi secondari e la trasformazione dell'austenite residua in martensite rinvenuta.

-L'impugnatura

Il manico è stato realizzato lavrando dal pieno un blocco di laminato di fibra di vetro nema Fr4, con ottime doti meccaniche, inattaccabile da acidi e solventi e isolante, paragonabile ad un G10 più resistente al calore e austoestinguente.

E' stato scelto di mantenere il colore naturale del materiale, senza aggiungere colranti di alcun tipo, per non degradare le due caratteristiche fisiche e meccaniche.

La geometria
Durante lo sviluppo del progetto del Nexus 7 è stata fatta particolare attenzione anche alla geometria del coltello, al peso e alla bilanciatura.
L'esigenza di un coltello multiruolo che coniughi una buona maneggevolezza e potenza hanno portato allo sviluppo di una lama "a foglia", la cui larghezza aumenta andando dal tallone verso i 3/4 della lama in modo da avere un angolo di bisellatura congeniale ad un ampio tipo di lavori, da quelli più gravosi ai più leggeri.
La lama è inclinata rispetto all'asse dell'impugntura per garantire un maggior potere di taglio e quindi un maggior efficacia dei fendenti e per rendere più agevoli i lavori di punta.
E stato inoltre fatto un controfilo non affilato per migliorare il potere di penetrazione e diminuire il peso del coltello.
Il tipo di costruzione scelto è a codolo passante, per permettere un completo isolamento dell' utilizzatore dall'elettricità (nel caso del taglio di fili elettrici collegati), diminuire il peso totale e avanzare il baricentro. Il codolo è stato temprato a 50 Hrc, fissato all'impugnatura con colla epossidica ed avvitato sul fondo con un bullone per rendere il tutto ancora più robusto.
Insomma, il Nexus 7 è stato concepito per essere un ottimo coltello in grado di svolgere al meglio un gran numero di lavori e di reggere ai peggiori abusi.

Scheda Nexus Caio

Nexus Caio


Lunghezza totale: 318 mm
Total lenght: 12,5"

Lunghezza lama: 190 mm
Blade lenght: 7,5"

Spessore lama: 7,2 mm all'inzio dei biselli. Tallone e codolo sono spessi 7,4 mm.
Blade thickness: 0,283". Tang have a thickness of 0,291".

Acciaio: A8 modifcato a 58/59 Hrc.
Steel: A8 modified hardened at 58/59 Hrc.

Trattamento termico: preriscaldamento, tempra sottovuoto, triplo rinvenimento.
Heat Treatment: preheat, vacuum hardening, triple tempering.

Materiale impugnatura: Nema Fr5. .
Handle material: Nema Fr5.

Costruzione: Semi- Full Tang, con impugnatura monoblocco, amovibile.
Type of constrution: Semi- Full tang with removable handle.

Peso: 490 grammi circa la versione senza controfilo; 450 grammi circa la versione con controfilo.
Weight: 490 gr without falsedge; 450 gr with falsedge.

Nexus Tito

Nexus Tito










Lunghezza totale: 225 mm
Total lenght: 8,85"



Lunghezza lama: 110 mm
Blade lenght: 4"



Larghezza lama: 34 mm
Blade width: 1,33"



Spessore: 6mm
Thickness: 0,236"



Materiale lama: A8 modificato
Steel: A8 modified



Materiale impugnatura: G10 nero
Handle: Black G10



Costruzione: tutto codolo
Type of construction: Full Tang



Per altre informazioni consultate l'indirizzo http://www.mikcombatknives.com/forum/viewtopic.php?t=2046
o mandate un e-mail all'indirizzo di posta elettronica f.bando@gmail.com

For another information go to
http://www.mikcombatknives.com/forum/viewtopic.php?t=2046
or send an e-mail to f.bando@gmail.com

Preve Nexus Tito. Parte terza.

Altre prove, decisamente pesanti, fate per verificare la resistenza del Nexus Tito.

Chopping e batoning su chiodi e altre prove.

http://it.youtube.com/watch?v=iBrrB3i0ACs

http://it.youtube.com/watch?v=TWvsRRqzjo4

http://it.youtube.com/watch?v=O5eSiDtexzo

http://it.youtube.com/watch?v=SUHln9jbjxw

http://it.youtube.com/watch?v=wumG5qMAnXo

http://it.youtube.com/watch?v=m6_5XupS1QM



http://it.youtube.com/watch?v=1vu42Q1b8vg



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Prove Nexus Tito. Parte seconda.

Ecco alcuni video di prove fatte con il Nexus Tito (chopping su mattoni, legno, metallo, ecc).



http://it.youtube.com/watch?v=A3aG4weNOE4



http://it.youtube.com/watch?v=cdR11zaBA24



http://it.youtube.com/watch?v=JpWb1DgeoFU



http://it.youtube.com/watch?v=DzBr7smRM4A



http://it.youtube.com/watch?v=hYOznsvxlWo



Il filo del Nexus Tito non ha risentito particolarmente delle prove, anche se il dorso si è un po' ammaccato a seguito di un colpo non molto dritto con il martello.





Prove Nexus Tito.

In questi giorno ho fatto qualche prova con il Nexus Tito.



In ordine ho fatto questi lavori:

- punta a rami di legno abbastanza stagionato.

-chopping (leggero e medio)

- utilizzo del coltello come leva, anche di punta.

-prova del taglio di un foglio di carta

-taglio di un pomodoro


Successivamente ho tagliato in due (longitudinalmente) qualche tronchetto, facendo batoning, e con uno diquesti, con il solo ausilio del Tito (e di un tronco da usare come martello per certi lavori), ho fatto un cucchiaio (in ciliegio abbastanza stagionato).
Il Nexus Tito ha dimostrato una tenuta del filo davvero elevata. Infatti dopo tutti questi lavori il filo era ancora in grado di affattare la carta, tagliare il legno, cibi, ecc (e con un po' di fatica anche i peli delle gambe).
Inoltre è bastata qualche passata con una pietra tascabile arkansas per ripristiare il filo a rasoio.
Il Tito si è dimostrato molto robuste e versatile. Davvero efficente per tutti i lavori a cui è destinato un coltello di queste dimensioni e in grado di svolgere anche lavori più gravosi.
L'impugnatura è decisamente comoda e garantisce una buona presa anche con le mani sudate.
La gobba risulta ben posizionata. La finitura (texture) delle guancette in G10 può risultare un po' troppo "abrasiva" durante il chopping un po' "pesante" (in relazione anche alle dimensioni della lama), anche se ho risolto il problema mettendo il pollice appena prima della gobba, quando eseguo questo genere di lavori con il Tito.

Ecco qualche foto e video.

















ANNUNCIO: lista MCKF1- CHIUSA

E' stato raggiunto il numero di prenotazioni necessario per procedere alla produzione del coltello MCKF1 e quindi la lista viene CHIUSA.

Chi ha provveduto ad inoltrare l'ordine tramite questo blog verrà aggiornato sull'andamento dei lavori e sulle modalità di pagamento.






Per maggiori informazioni vitate la pagina http://www.mikcombatknives.com/forum/viewtopic.php?t=815



Prova: Nexus Caio vs Fehermann Pacemaker by Corse76





Partecipanti ( o meglio vittime ) della prova in questione sono due miei piccoli gioielli. Il Fehrman Peacemaker in CPM-3V e il Nexus Caio. La prova è semplice. Ho preso un filo di antenna con anima da poco meno di 1mm e ho effettuato 60 tagli a testa su una tavola di compensato. Entrambi i coltelli erano molto affilati sebbene nessuno dei due fosse A RASOIO, ma entrambi radevano i peli delle braccia. Dopo questa prova, senza riaffilatura ( tutte le mie prove per entrambi si basano sul presupposto di non riafflilare i coltelli per verificare la tenuta del filo. Alla fine entrambi verranno riportati a rasoio per verificare la facilità dell'operazione), ho testato il filo su carta e peli. Entrambi tagliavano bene ( con un leggero vantaggio per il Peacemaker) e su entrambi sul filo si notavano piccoli segni controluce. Un risultato notevolissimo per entrambi, ma soprattutto per il Caio la cui composizione non favorirebbe questa elevata tenuta nei tagli per scorrimento ( evidentemente la qualità dei carburi e della lavorazione è maggiore di quello che supponevo). Soddisfatto anche del Peacemaker, che sebbene non raggiunga i livelli indicati dai datasheet Crucible, si assesta su livelli di eccellenza anche se il k360 è di sicuro ancora superiore.




Prova: Nexus Caio vs Kukry Bahadur by Moletta



Tagliando del legno mi sono accorto di aver tagliato un piccolo chiodo (2 mm diametro circa) col Caio. Da qui l'idea di fare un piccolo test, colpire a mo' di ascia un bel chiodo e vedere glieffetti sul filo. Da rilevare che il Badhur ha la lama convessa che termina a filo quindi a sezione piu grossa e teoricamente piu' robusta. Con questo sono stati dati 4 colpi, il resto e' opera del Caio. Alla fine sul Caio ci sono delle ammaccature sul filo che non appaiono profonde, dovrebbero andar via con la riaffilatura.



Nexus Caio. Recensione di Templar e Corse

UN PO’ DI STORIA

Successore del Nexus 7, il Nexus Caio è il secondo coltello progettato dal gruppo Nexus e fatto produrre in 80 esemplari da una famosa azienda maniaghese.

Gli obbiettivi sono rimasti invariati: scegliere il miglior disegno, peso e materiali in base ai compiti che il coltello dovrà svolgere, senza badare a spese.

Proprio per questo motivo sia il Nexus 7 che il Nexus Caio si possono definire davvero innovativi, anche perché i materiali utilizzati non sono mai stati impiegati nella coltelleria.

Il numero di esemplari prodotti è il minimo richiesto dall’azienda per accettare la commessa ed è stato anche dettato dai quantitativi minimi dei materiali, non certo bassi.

Il surplus viene venduto, a prezzo di costo, ad appassionati, utilizzatori e collezionisti di tutto il mondo (nel vero senso della parola), tramite e-bay e forum stranieri.

QUALCHE DATO

Lunghezza totale: 320 mm

Lunghezza lama: 190 mm

Lunghezza impugnatura: 130 mm

Larghezza minima lama: 40 mm

Larghezza massima lama: 44,5 mm

Larghezza massima impugnatura: 36,7 mm

Spessore codolo e tallone: 7,4 mm

Spessore lama (all’inizio della bisellatura): 7 mm

Spessore impugnatura : 20 mm

Peso (senza fodero) : 520 gr

Fulcro: poco davanti la guardia.

Materiale lama: acciaio A8 modificato, 59 Hrc. Per tale acciaio a questa durezza si registrano valori di resilienza (misurati con test Charpy C- Notch) di 160 J. Il trattamento termico è stato afidato ad un azienda specializzata e fatto in forni sotto vuoto. E’ stato eseguito il preriscaldamento e il triplo rinvenimento in zona di indurimento secondario, in modo da sfruttare al meglio il contenuto di elementi carburigeni dell’acciaio, favorendo quindi la tenuta del filo a discapito della resistenza all’ossidazione e corrosone, che comunque si mantiene su discreti livelli.

Materiale impugnatura: Nema FR5. Si tratta di un laminato di vetro a base epossidica con caratteristiche meccaniche paragonabili a quelle del più famoso Nema G10. Rispetto a quest’ultimo però l’FR5 risulta autoestinguente e mantiene inalterate le caratteristiche meccaniche a temperature più elevate.

Le premesse per un coltello di elevata qualità ci sono ma per poter dare un giudizio è necessario osservare come si comporta sul campo.

LE PROVE SUL CAMPO

In mano il Nexus Caio da una sensazione di affidabilità e potenza. Vediamo se queste impressioni vengono confermate.

Nel tempo sono state fatte diverse prove. Dalle prove di chopping su tronchetti di legna, fresca e stagionata, di diametro variabile tra 1 e 10 cm e su frammenti di gesso e cemento, prove di batoning, taglio di cordame e cavi con anima metallica, prove di penetrazione e maneggevolezza (fare la punta a rami di tipo e dimensioni varie) ed altro ancora.

Il coltello ha dimostrato di avere una buona tenuta del filo nei lavori di taglio per scorrimento (taglio di cordame, carta, cartone, fare la punta a rami) e un eccellente tenuta del filo nel taglio di materiali coriacei (cavi con anima metallica) e nei tagli ad impatto (chopping e batoning), grazie all’elevata tenacità ed elasticità dell’acciaio impiegato e dal trattamento termico che ha subito (che ha favorito la completa precipitazione dei carburi duri).

Il Nexus Caio inoltre si è rivelato molto efficace nel taglio della legna stagionata, sia per i avor di chopping che per quelli di batoning. L’angolo di bisellatura particolarmente acuto, il peso generoso ma non eccessivo, la geometria del coltello e una buona maneggevolezza fanno si che la lama abbia un ottima penetrazione garantendo comunque la possibilità di mantenere una buona frequenza di colpi sena affaticare eccessivamente il braccio e il polso.














Sono state eseguiti anche test di taglio su cavi con anima metallica, gesso e cemento.

Il Caio ha dimostrato anche in queste occasioni la sua elevata resilienza e tenuta del filo. Dopo le prove di chopping su pezzi di cemento il filo ha ripoprtato qualche piccola piegatura, per via dell'angolo di affilatura acuto (foto sottostante). Con un riaffilatura (con affilatore diamantato DC3) si è sistemato brillatemente.




















Sulla legna fresca i risultati cambiano un po’. Difatti l’angolo dei biselli, che tanto favorisce il taglio della legna stagionata, sulla legna fresca tende in alcuni casi a far incastrare la lama, dilatando i tempi per eseguire le operazioni di taglio.

Dopo le varie prove fatte però ci si accorge che questo è solamente il risultato di un inevitabile compromesso che però, almeno a mio parere, porta più benefici che svantaggi.

Difatti la conformazione dei biselli, grazie anche all’incavo per l’indice, la “gobba” godronata sul dorso e la bilanciatura poco avanzata, rende il Nexus Caio efficace anche per lavori leggeri o di precisione come fare la punta a rami e rametti di vario tipo, dimensione e durezza, affettare cartone, tagliare cordame (tenendo in mano le due estremità), intagliare la legna, ecc. Per rami stagionati, particolarmente coriacei, di 2 o più centimetri di diametro rimane comunque più comodo fare la punta utilizzando il coltello come un accetta.







Sono state fatte anche alcune prove per confrontare l'efficacia del Nexus Caio nel taglio della legna di grosso diametro rispetto a diverse seghe, per la precisione rispetto ad una sega a due mani grande, una media e una sega ad una mano.


I tempi registrati per il taglio di un tronco di legna mediamente stagionata di 10 cm di diametro sono i seguenti:


Nexus Caio : 5' 35" (in un altra occasione è stato regitrato un tempo di 4' 42")

Sega grande (lama lunga circa 60 cm): 3' 11"

Sega media (lama lunga circa 30 cm): 7'

Sega ad una mano: 8' 30"




Per quanto riguarda la resistenza all’ossidazione esso si pone tra l’A2 e il seminossidabile D2.
Questo perché è stato scelto il trattamento termico che favorisse la tenuta del filo a discapito della resistenza a corrosione e ossidazione.

Può capitare quindi che, dopo il taglio di frutta, verdura o di legna fresca il coltello presenti qualche leggero alone opaco, di ossido, che comunque non è dannoso, ne per quanto rigurda le prestazioni del coltello ne per la salute e può essere facilmente rimosso utilizzando prodotti specifici come il sidol.

La ruggine invece farà molta più fatica ad affiorare ma siccome l’acciaio utilizzato non è inossidabile è comunque bene pulire, almeno sommariamente, il coltello dopo l’uso (o comunque appena si ha l’occasione, senza lasciarlo sporco per settimane o mesi) ed oliarlo (l’olio di vaselina va benissimo), anche per diminuire ce si manifestino fenomeni di ossidazione o peggio di corrosione.



Personalmente ho lasciato il coltlello, sporco di linfa di legno, per giorni, riposto nel suo fodero in cuoio e sono affiorati solo alcuni aloni lievemente opachi che sono stati rimossi con una salvietta (usa e getta) per pulire gli occhiali.

Veniamo alle “note dolenti”, se così si possono definire.

L’impugnatura, comoda e resistente, seppur un po’sovradimensionata per chi ha le mani piccole, è smontabile per una migliore pulizia e manutenzione. Il problema però è che le tollerrazne tra impugnatura in FR5 e codolo sono molto ridotte. Risulta quindi davvero difficile (ma non certo impossibile) rimuovere il manico e le viti. Dovrete dotarvi di una pinza per anelli seeger o una chiave a compasso per svitare il maschio delle viti, un piccolo chiodo o una piccola chiave a brugola da infilare nella femmina per toglierle dallo loro sede, qualcosa (un tronchetto o un martello di gomma) per battere sull’impugnatura e una buona dose di pazienza. Le stesse considerazioni valgono per il montaggio del manico.

Concludendo il Nexus Caio risulta un ottimo coltello da campo: potente, versatile ed anche maneggevole, considerate le sue dimensioni e il peso. Uno dei migliori coltelli (se non il migliore), di questa tipologia, in circolazione, ad un prezzo davvero onesto, se confrontato con quello dei “concorrenti”.

A parte la difficoltà di smontaggio e montaggio dell’impugnatura le uniche altre osservazioni che mi sento di fare riguardano l’angolo di affilatura, che per un coltello del genere poteva essere meno acuto, nonostante la tenuta del filo rimanga davvero ottima; per la gobba sul dorso che nei lavori lungi e pesanti in presa sub-hilt risulta un po’ arretrata (dato che l’indice tende a distendersi completamente) e per gli spigoli della guardia, verso la lama, che potevano essere smussati, in modo da migliorare la comodità della presa avanzata (che comunque rimane comoda).

Insomma, alcune cose si potevano migliorare, ma s tratta di particolari che compromettono molto poco l’effettiva funzionalità e bontà del Nexus Caio.

A conti fatti quindi questo coltello si è rivelato davvero eccezionale, il migliore coltello da campo che io abbia mai usato e forse il migliore finora costruito.